I medici e gli odontoiatri che non lavorano nelle strutture sanitarie pubbliche continuano ad essere dimenticati dall’attuale commissario Arcuri nella gestione della somministrazione dei vaccini contro il COVID-19. Purtroppo non si capisce ancora che non esistono medici di serie A e di serie B, ma dovrebbero essere vaccinati tutti quei medici e odontoiatri che entrano quotidianamente in STRETTO contatto con persone potenzialmente contagiose. Al contrario, circa un terzo degli attuali vaccini sono stati somministrati a personale amministrativo, anche non in contatto con il pubblico, oltre a persone che, per conoscenze personali di italica usanza, sono riusciti a farselo somministrare in modo irregolare.
Ad oggi sono 307 i medici o odontoiatri deceduti per questa pandemia, di cui oltre la metà durante la seconda ondata, quando non eravamo più presi alla sprovvista ma per mancata programmazione.
Da tempo la Federazione Nazionale Medici Chirurghi e Odontoiatri si batte perchè finisca questa umiliante discriminazione, come sottolinea qui il Presidente Filippo Anelli:
“L’indignazione e frustrazione che ci viene espressa è fondata sulla convinzione che la strategia adottata finora, sembra mettere in sicurezza il personale sanitario della sanità pubblica/convenzionata non tenendo in debito conto che la valutazione di fondo dovrebbe essere quella di scongiurare il rischio di diffusione in tutti i luoghi in cui l’assistenza sanitaria è assicurata includendo tutti i medici e gli odontoiatri in qualunque ambito essi operino”.
“I colleghi lamentano pure la disomogeneità a livello regionale che ha registrato episodi inaccettabili di somministrazione del vaccino a soggetti estranei alla sanità, non legittimati a riceverlo in questa fase”.
Stendiamo un velo pietoso sulla malaugurata gestione della pandemia e della programmazione della vaccinazione, sperando che il nuovo governo riesca finalmente a mettere ai posti di comando persone competenti e non solo tesserati di partito